«Ho visto un uomo seduto su una panchina, in una piazza di Torino. Stringeva tra le mani una busta della Coop e fissava una finestra aperta, pensoso. Una finestra aperta è una tentazione irresistibile. Così mi è venuta l'idea di scrivere una storia d'amore». Massimo Carlotto racconta la genesi di «Il mondo non mi deve nulla», un racconto che ribalta i luoghi comuni sul crimine, la violenza, l'amore. Con lui in studio Roberto Riccardi, colonnello dei carabinieri, che ha sentito il bisogno di scrivere romanzi perché «Le leggi contro la violenza non rende impossibile la violenza», che per fermarla bisogna capirla: «Mi colpisce la frase che ripetono molti boia in divisa, come il colonnello Dragojevic, condannato per la strage di Srebrenica, la pulzia etnica a un braccio di mare da noi: Ho eseguito un ordine, dicono». Riccardi è autore, per la collana E/O diretta da Massimo Carlotto («Collana, ma a noi piace chiamarla collezione») si «Venga pure la fine», ispirato proprio alla vicenda di Dragojvic. «Il noir è il genere che oggi meglio compenetra la realtà», ci dice, intervistato da Pane Quotidiano, Andrea Camilleri.
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