James Hadley Chase. Delitto ad opera d'arte. Traduzione di Walter Molon. Milano: Mondadori, 1983 (Il Giallo Mondadori; 1789)
Che diavolo di scrittore di storie di suspense è James Hadley Chase! Da quando ha clamorosamente esordito con il nerissimo, concitatissimo, morbosissimo Niente orchidee per Miss Blandish nel 1939, non ha più smesso di interessare, sorprendere, sconcertare i suoi lettori, conquistandosi la fama di autore "duro" pronto a disseminare le sue pagine di un numero di pressoché infiniti morti ammazzati. "È vero", ha detto una volta, e proprio al "Giallo Mondadori", "ma noi, dopotutto, viviamo in un mondo violento e la gente vuole la violenza. Non mi definirei un "terrible" pessimista. Quanto alla formula, nego di averne una..." Ed eccolo in "Delitto ad opera d'arte" raccontarci con tocchi da Hitchcock leggero, in un vertiginoso crescendo di trucchi e tradimenti, l'avventura di una preziosissima icona della Grande Caterina e di un'assortita combutta di balordi. Non ci sono cadaveri, questa volta, ma c'è una tensione continua e c'è un continui divertimento.
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