Giacomo Brunoro
Hercule Poirot, il celebre investigatore privato, torna in libreria con un romanzo inedito e un nuovo franchise con la firma di Agatha Christie
Hercule Poirot è uno dei personaggi più famosi della letteratura gialla internazionale e per il sottoscritto è l’icona per eccellenza del giallo. Ultimamente nel blog il suo nome è tornato diverse volte dato che è stato tra i protagonisti del sondaggio effettuato dalla Crime Writer’s Association che puntava a stabilire il miglior romanzo giallo di tutti i tempi (qui tutti i dettagli).
Ora, dopo quasi 40 anni dalla sua ultima avventura (il deludenteSipario), Hercule Poirot torna in libreria con un romanzo inedito: Matthew Pichard, nipote di Agatha Crhistie, ha infatti deciso insieme all’editore Harper Collins di inaugurare un franchise dedicato al grande investigatore belga. Personalmente la notizia mi ha fatto molto piacere e sono molto curioso di poter leggere il nuovo romanzo che sarà scritto da Sophie Hanna.
Del resto una scelta del genere era prevedibile, dato che i romanzi della Christie hanno ancora davanti a loro più o meno una trentina d’anni di copyright assicurato (la Christie è morta nel ’76), e quindi la scelta di inaugurare un franchise dedicato è sicuramente azzeccata da un punto di vista commerciale.
Esempi come quello di 007, Assassin’s Creed, Star Wars, Jason Bourne e di decine di altri franchise di successo infatti hanno ormai dimostrato che operazioni di questo tipo possono aprire scenari nuovi, ampliare gli orizzonti narrativi e creare dinamiche commerciali di natura diversissima. Senza dimenticare il divertimento per i lettori e per i fan che possono godersi nuove storie dei loro personaggi preferiti.
Sophie Hanna ha già detto che non ci sarà il Colonnello Hastings,storica spalla di Hercule Poirot che peraltro già la Christie aveva fatto sparire mandandolo nel suo buen retiro in Argentina.
Sinceramente spero che i nuovi romanzi presentino un Poirot con tutti i suoi tratti classici, ma allo stesso tempo vorrei un contesto radicalmente attualizzato per quanto riguarda lo stile e il ritmo. Non voglio certo leggere la brutta copia di un romanzo della Christie, preferirei ritrovare il caro vecchio “papà” Poirot immerso nel nostro mondo.
Una rivoluzione nel segno della continuità, ecco cosa vorrei, come è stato fatto in maniera ottima con Sherlock Holmes, protagonista di una serie di riscritture davvero notevoli, soprattutto in termini di serie tv. Succederà anche con Poirot? Difficile dirlo, dato che il personaggio presenta tutta una serie di peculiarità che sono molto critiche in un contesto moderno, ma non è una scelta impossibile.
Bisognerà vedere quale sarà la scelta editoriale di fondo: puntare a soddisfare i vecchi lettori oppure cercarne di nuovi? Secondo me la scelta vincente sarebbe la seconda, ma già mi vedo i talebani della Christie indignati perché nei nuovi romanzi gli autori si sono permessi di cambiare una virgola rispetto alla tradizione… Non ci resta che aspettare, in fondo settembre 2014 non è poi così lontano.
P.S.
Il miglior Poirot di sempre per me resta Peter Ustinov, non ci sono storie.
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