12 de desembre del 2015

Il Noir o romanzo nero

[Antonio De Lisa -  Scritture / Writings, 11 dicembre 2015]


Il noir o romanzo nero (noir fiction in inglese, roman noir o polar in francese) è una variante del genere letterario poliziesco, e più specificatamente del sottogenere hard-boiled, nato negli Stati Uniti alla fine degli anni venti del XX secolo. Del noir sono state date diverse definizioni che provano ad esplicitare le caratteristiche che differenziano il noir dal genere principale[1]. Il noir o romanzo nero, non va confuso con il “romanzo nero” in senso classico, sinonimo di romanzo gotico, un genere letterario sviluppatosi tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.
L’utilizzo del termine noir per indicare un particolare sottogenere del poliziesco deriva dall’espressione francese roman noir, letteralmente romanzo nero. Nell’accezione originaria francese, roman noir era utilizzato per indicare il romanzo gotico britannico del XVIII e XIX secolo[2], tuttavia nel XX secolo il significato cambia e l’espressione serve a descrivere un nuovo sottogenere proveniente dagli Stati Uniti, l’hardboiled.[3]
Solitamente si considera il noir differente dal poliziesco tradizionale, perché lo scopo del libro non è soltanto di raccontare e risolvere un crimine. Alla fine del romanzo il lettore deve riflettere, rispetto a ciò che ha letto, sulla realtà che gli sta intorno, deve analizzare il mondo che lo circonda in base alle informazioni che riesce a raccogliere dalla storia. La soluzione del crimine passa quasi in secondo piano, inoltre, a differenza del giallo classico, il noir tende ad avere come protagonista un antieroe.
Schematizzando, questo e la differenza tra i finali li rende due generi diversi tra loro per quanto facilmente miscibili. Il finale del giallo classico è consolatorio, la soluzione del giallo riporta allo status quo, al ristabilimento dell’ordine. Il finale di un noir è poco consolatorio, a volte capita addirittura che non esista un finale o che non ci sia soluzione al romanzo. Il punto di vista della storia è l’altra differenza importante: il giallo è la storia raccontata dai buoni. Il noir è la storia raccontata dal punto di vista criminale. Il tutto con le debite eccezioni e articolazioni.
Intanto il paradosso di tali schematismi contrapposti tra giallo e noir finisce in tal modo per ancorare quest’ultimo a regole altrettanto dogmatiche sia pure per negare. Alla fine sono invece gli sviluppi a rivelare contenuti e qualità di una storia. Avulsa, cioè, da qualsiasi impostazione aprioristica e da ingredienti posticci come sesso, violenza e denaro per fare cassetta. Era già successo con il romanzo d’appendice per avvicinare i lettori[4].
Così, per un’analisi completa di questo filone narrativo che si arricchisce di nuove sfumature, nell’era post-industriale fatta di soprusi e sopraffazioni, di stragi e misteri irrisolti, si avverte sempre più il bisogno della ricerca della verità. Ne è una conferma il successo editoriale del romanzo-verità, tornato dalla gloriosa stagione di denuncia ottocentesca del romanzo d’appendice o feuilleton con autori come Francesco Mastriani.[5]
In altre parole, al di là di ciò che romanzo giallo e noir realmente sono o vorrebbero essere, bisogna riflettere sul fatto se entrambi possano limitare e esaurire il proprio ruolo con la lettura d’intrattenimento.
Tra gli scrittori che hanno fatto la storia del noir vanno ricordati in ogni caso Cornell Woolrich, David Goodis, Jim Thompson, Léo Malet (Trilogie Noir) e André Héléna. Oggi i principali autori del romanzo noir sono James Ellroy, Joe R. Lansdale e Patricia Highsmith. Tra gli italiani, rientrano nel noir molti romanzi di Giorgio Scerbanenco, Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Massimo Carlotto, Massimo Siviero[6]Andrea Pinketts.
La tematica noir ha valenza – al pari del genere pulp – anche come genere cinematografico (vedi film noir).
Particolarmente calzante la definizione data da Giorgio Gosetti, giornalista, critico cinematografico, patron delNoir in Festival di Courmayeur: “Il noir non è un genere. È un colore, uno stato d’animo, una sensazione. Il noir più che indicare un genere specifico designa un tono generale, una serie di motivi, un insieme di sottogeneri”.[7]
La lezione di Sciascia
In questo rapporto sempre più stretto con la realtà si assiste progressivamente al ribaltamento del crimine dalla sfera privata a quella pubblica. La lezione civile e narrativa di Leonardo Sciascia da Il giorno della civetta a Todo modo non è rimasta inascoltata.[8]
Di Sciascia e prima di lui del Pasticciaccio di Carlo Emilio Gadda. Vittime trasformate in carnefici, assassini impuniti. Oggi come e più di allora non avrebbe più senso contrapporre, come elementi antinomici dei filoni giallo e noir, la detection scientifica di un capace investigatore anche con il riscontro medico-legale a un mondo stereotipato di poliziotti corrotti drogati e sanguinari che uccidono per il gusto di uccidere. Come non avrebbe più senso oggi un’asettica storia investigativa sganciata dal contesto sociale.
La trama investigativa diviene il mezzo per raccontare non solo i disagi dell’individuo ma i mali della società. La finalità e la funzione dell’autore non è tanto di dare risposte ma di porre domande inquietanti che sottendono risposte altrettanto inquietanti. In proposito qualche autore ha scritto che giallo e noir non devono far evadere ma invadere il lettore. Il romanzo d’intrattenimento e di evasione diviene romanzo d’invasione.[9]La linea di demarcazione tra le due strutture, anche in questo inizio di secolo, con reciproche contaminazioni, tende ad essere più sbiadita per il continuo scambio di elementi.
Bisogna anche aggiungere che ormai non pochi autori (e editori) trovano conveniente la scelta di una storia pulp etichettata come noir per le sicure ricadute commerciali anche in assenza di elementi peculiari. Il fenomeno a macchia di leopardo rende superata qualsiasi specificazione. Il rischio di questa moda e di una tale proliferazione è la disaffezione e il disorientamento dei lettori.[10]
Noir metropolitano
Diventa un elemento caratterizzante l’ambientazione del noir. Nel noir metropolitano la città e la metropoli non fanno soltanto da sfondo ma diventano veri protagonisti della storia, così come la violenza, la criminalità e il degrado ambientale e morale. Il delitto si trasferisce sempre più sui marciapiedi metropolitani[11].
Tra gli esponenti del noir metropolitano vanno ricordati Ed McBain per New York, James Ellroy per Los Angeles, Jean-Claude Izzo per Marsiglia.
Hard boiled
Molti considerano il noir un tutt’uno con il genere hard boiled, i cui principali esponenti sono Dashiell Hammett, Raymond Chandler e Mickey Spillane; altri ritengono possibile identificare delle differenze significative tra il primo, più incentrato sulla costruzione della suspense, e il secondo, che dà più spazio alla personalità del detective e all’azione[12].
Note
  1. ^ Noir: Genere o stile?, di Cristina Menegolli
  2. ^ analogamente in italiano per indicare questo genere si utilizzano come sinonimi “romanzo nero” e “romanzo gotico”
  3. ^ (ENGeorge Tuttle. What Is Noir?
  4. ^ Tutti i colori del giallo, Crovi L., Marsilio, 2002, pp. 23 ss.
  5. ^ Francesco Mastriani, I misteri di Napoli, scelti e annotati da Giuliano Innamorati; collana Classici italiani dell’Ottocento, Novara, Edizioni per il Club del Libro, 1972
  6. ^ Il nuovo noir del commissario Abruzzese, Gianfrancesco Monica, La Voce della Campania, marzo 2002, p. 51
  7. ^ Giorgio Gosetti, L’equivoco del nero nel volume:
    Marina Fabbri; Elisa Resegotto (a cura di), I colori del nero, Collana: I libri quadrati, Milano, Ubulibri, 1989, pag. 11. 
  8. ^ Nero su giallo: Leonardo Sciascia eretico del genere poliziesco, D’Alessandra M. e Salis S. (a cura di), Edizioni La Vita Felice, Milano, 2006
  9. ^ Saggio Come scrivere un giallo napoletano – con elementi di sceneggiatura, di Massimo Siviero, Graus, Napoli, 2003.
  10. ^ ib. Come scrivere un giallo napoletano – con elementi di sceneggiatura
  11. ^ C’era una volta il giallo III. L’età del sangue, Orsi G.F., Volpatti L., Alàcran, 2007
  12. ^ ibid. C’era una volta il giallo III. L’età del sangue, Orsi G.F., Volpatti L., Alàcran, 2007
Bibliografia
  • (PDF) Giacomo Brunetti, Dal giallo al noir. nuove prospettive storiche e metodologiche, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”

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